Cos’è l’Agopuntura
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Immaginiamo uno strumento complesso e delicato; dobbiamo riuscire a controllare il suo funzionamento, ma non possiamo metterci le mani dentro, perché potremmo rovinarlo. La cosa più ovvia che ci viene in mente è mettere una pulsantiera sulla sua superficie.
Il sistema dei meridiani possiamo immaginarlo così: un meccanismo esterno di controllo, che permette di regolare l’interno del corpo senza aprirlo. Il corpo probabilmente, attraversando millenni di evoluzione, si è strutturato in modo da potere essere aggiustato agendo sulla sua superficie; quest’ultima infatti, essendo una struttura di protezione, è di per sé più resistente e manipolabile.
Con estrema semplificazione (per chi vuole approfondire, parleremo del sistema dei meridiani in altri articoli più specifici) si può dire che il corpo funzioni secondo delle unità anatomofunzionali, connesse ma individuabili separatamente. Queste unità hanno un andamento che inizia alla profondità del corpo e poi si fa più superficiale, arrivando ad un percorso sottile e relativamente preciso, come un canale in cui scorre qualcosa. I meridiani sono questi canali, e sono fatti in modo da potere essere raggiunti agendo sulla superficie della pelle. Hanno un andamento specifico (ci sono tavole anatomiche che li descrivono), e hanno sul loro decorso dei punti in cui l’accesso al canale stesso è facilitato: i punti di agopuntura. Tanto i punti che i meridiani hanno un nome, delle caratteristiche specifiche e delle funzioni.
Punti e meridiani non sono strutture anatomiche, ma funzionali. Non si trovano sezionando il corpo, ma sono una cosa concreta, non una metafora. Sono stati evidenziati vasi sanguigni e strutture nervose in maggior numero in corrispondenza degli agopunti; inoltre, se si misura la resistenza elettrica della pelle, in quel punto è diversa. Chi pratica agopuntura li percepisce toccando il corpo; e anche la persona che riceve il trattamento, e che non può essere “condizionata”, perché non sa di cosa si parla, è in grado di discernere se il punto che viene toccato sul suo corpo è un agopunto, specie se attivo, oppure un punto “neutro”.
Nel funzionamento dell’agopuntura è di sicuro implicato il sistema nervoso: si è dimostrata l’influenza dell’attività neurologica, con l’attivazione di determinate fibre e il rilascio di neurotrasmettitori. Ma non si ha la risposta definitiva che spieghi esattamente in che modo, passaggio per passaggio, un trattamento di agopuntura determini ogni suo effetto.
Probabilmente, c’è una questione concettuale di fondo da prendere in considerazione: parlando del sistema dei meridiani, noi occidentali immaginiamo una struttura, con caratteristiche specifiche ed un funzionamento comune. Prendiamo il sistema nervoso: i nervi hanno un modo di funzionare simile tra loro, che può essere spiegato più o meno univocamente. I meridiani però non sono una struttura unica, e hanno a che fare con praticamente tutte le funzioni del corpo. Verosimilmente quindi, a seconda di quale punto si tratta e in quale contesto (dato che il punto può essere trattato in più modi attivando funzioni differenti), i meccanismi fisiologici che vengono attivati sono diversi, e coinvolgono diverse funzioni del corpo insieme.
È stato comunque dimostrato che gli effetti ci sono: trofici, vasomodulatori, antinfiammatori, neurormonali; e che questi effetti sono efficaci per curare. Gli organismi sanitari internazionali riconoscono l’agopuntura come utile, tanto è vero che sempre più frequentemente viene integrata nella medicina ufficiale, ad esempio negli ospedali.
Teniamo anche conto che la medicina cinese è stata l’unico sistema di cura utilizzato in un territorio vastissimo (la Cina, ma non solo) per migliaia di anni. Inoltre, diversamente da quanto succede nella nostra cultura scientifica, le nuove modalità e scoperte si sono affiancate a quelle vecchie, non le hanno sostituite: i classici di duemila anni fa sono ancora oggi oggetto di studio ed applicazione. Attualmente esistono in Asia università di medicina cinese, della durata di 6 anni, alternative e parallele a quelle in medicina occidentale, ed ospedali che funzionano esclusivamente secondo la medicina cinese. Non sembra tanto razionale archiviare una conoscenza che ha questo tipo di storia e di applicazione come qualcosa che semplicemente “non funziona”.
Per quanto riguarda l’efficacia sui singoli disturbi, ci sono tantissimi studi in letteratura che dimostrano che l’agopuntura è utile per numerosi sintomi, alterazioni, patologie.
Le singole indicazioni nell’ambito di diversi disturbi saranno oggetto di articoli nel blog; vedremo che vanno molto al di là e sono molto più numerose delle patologie dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico, che sono una delle poche ben conosciute praticamente da tutti.
In generale, come indicazione di base si potrebbe dare questa: succede qualcosa, un sintomo, un disturbo, una malattia, un malessere, un blocco; questo problema, acuto o cronico che sia, non si riesce ad inquadrare né a risolvere, e sembra che ci si debba convivere. Oppure ci sarebbero delle cure, ma non hanno dato risultati soddisfacenti, o hanno collateralità difficili da tollerare. In quel caso, l’agopuntura potrebbe essere una risposta; avendo una fisiopatologia diversa, non raramente dei disturbi che per la medicina occidentale sono aspecifici e non inquadrabili, costituiscono per la medicina cinese quadri precisi, diagnosticabili e trattabili con successo.
Si può verificare il caso in cui la persona decida di affrontare un percorso di cura alternativo rispetto a quello proposto dalla medicina ufficiale. Questa possibilità per alcune patologie esiste e non è caratterizzata da alcun tipo di rischio. Tuttavia, nel caso di disturbi importanti, diventa una questione delicata che va assolutamente valutata singolarmente. La valutazione, inoltre, è esclusivamente medica. Non bisogna sospendere in nessun caso dei farmaci di propria iniziativa, neanche iniziando un trattamento alternativo; si potrebbe mettere seriamente a rischio la propria salute.
La medicina cinese e quella ufficiale non sono assolutamente in conflitto una con l’altra, anzi spesso l’associazione delle due ottiene i risultati migliori; l’agopuntura può potenziare risultati solo parziali ottenuti da farmacoterapie, oppure può gestire gli effetti collaterali di farmaci indispensabili (come succede nel caso della chemioterapia antitumorale). In molti casi sono gli stessi medici allopatici a consigliare l’agopuntura; purtroppo non sempre ne conoscono tutte le possibili applicazioni terapeutiche, e la consigliano meno spesso di quanto si potrebbe.
La medicina cinese fornisce semplicemente un nuovo accesso, secondo strade differenti da quelle a cui siamo abituati, per disincagliare quel qualcosa che, chissà quando e chissà perché, si è incastrato nello scorrere fluido del sistema, creando una dissonanza. Un modo diverso e complementare di occuparsi della propria salute e del proprio corpo.
Prestare attenzione al proprio corpo è infatti un atto fondamentale dello star bene, inteso in senso generale; e per fare questo bisogna capire una cosa importante: il corpo non si ha, si è.
Il corpo non è una macchina che ci viene affidata per svolgere il lavoro quotidiano e farci mangiare e dormire, mentre il nostro vero io svolazza, sospeso nelle volute del pensiero razionale, libero da qualunque materialità.
Quel corpo, con la sua consistenza concreta, la sua complessità, la sua incredibile efficacia, efficienza e saggezza, siamo noi, e lo saremo per tutta la vita; meglio imparare a prendercene cura.